DECIFRARE LE EMOZIONI: LA RIFLESSIONE DI ANGELA DUCKWORTH

Riflettere sulle proprie emozioni, negative e positive, è utile per poter gestire meglio le situazioni future.  “Decoding Emotions” ,  si focalizza proprio sull’importanza di saper decifrare le proprie emozioni senza lasciare che ci travolgano. 

Leggi l’articolo originale QUI…oppure la versione in italiano tradotta dalla nostra educatrice Alessia (attività non profit)

 

DECIFRARE LE EMOZIONI

Questo è il primo di tre articoli ispirati dal pioniere della psicoterapia Tim Beck.

Aaron Temkin Beck – Tim per gli amici e la famiglia – è spesso chiamato il padre della psicoterapia moderna. Un piccolo riassunto della sua intuizione sul cambio di paradigma: Le nostre emozioni sono il risultato dei nostri pensieri, e quindi, per comprenderle , dobbiamo capire i pensieri che le generano.

Consideriamo la rabbia. Proprio l’altro giorno, verso la fine di una di quelle chiamate familiari su Zoom che stanno sostituendo gli incontri di persona, una conversazione perfettamente piacevole si è rovinata. Prima di essermene reso conto, stavo letteralmente arrossendo di rabbia. Cos’è successo?

La rabbia era arrivata, improvvisa e repentina. Se mi chiedete cosa stavo pensando in quel momento , direi che non pensavo a nulla. Sentivo. Mi sentivo arrabbiato.

Ma la mattina successiva, riflettendo su ciò che era accaduto, ho riconosciuto che ciò che aveva scatenato la mia rabbia era un pensiero: “ mi stai offendendo”.

In terapia cognitiva, un terapista aiuta a prestare attenzione ai propri pensieri e mettere in discussione quelli che sono inaccurati e disadattivi. Per esempio, un terapista potrebbe chiedermi di considerare perché sono stato così facilmente provocato durante quella conversazione familiare. Potrei considerare vari modi per interpretare la situazione, come ad esempio “ Mi stai fraintendendo. Ho bisogno di essere più chiaro.” O “Pensi che ti stia offendendo. Ti sei offeso.”

Adesso, quando sono arrabbiato, indago i modi in cui percepisco che i miei diritti sono stati violati. Quando sono triste, mi chiedo, “ cos’è che mi fa sentire come se avessi perso?” Quando sono ansioso, mi chiedo, “ Quale minaccia percepisco all’orizzonte?” Quando sono felice, mi chiedo, “ Cos’ho ottenuto per sentirmi in questo modo?”

E per tutti questi pensieri, poi considero: “ Quanto è probabile che questa sia l’unica possibilità? Cos’altro potrebbe essere vero?”

Allo stesso modo, quando provo emozioni – siano esse positive o negative – mi chiedo, “ Quale pensiero potrebbe avermi condotto a questa emozione? Cos’altro potrebbe essere vero?

Nei giorni successivi a quella chiamata di famiglia su Zoom, ho meditato sui miei pensieri. Questo mi ha indotto a scrivere una mail porgendo un ramoscello d’ulivo. Mi sono scusato. Ho chiarito cosa intendevo e ho ammesso che avrei dovuto essere più chiaro. Poi il mio parente ha fatto lo stesso. Entrambi abbiamo ammesso di esserci sentiti molto male riguardo alla discussione, e la mia rabbia è stata sostituita da sollievo e gioia.

Non lasciatevi ingannare dalle vostre emozioni. Possono sembrare inevitabili e immutabili. Possono sembrare risposte dirette alla vostra situazione. Infatti, le emozioni provengono dai pensieri – non dalla vostra situazione ma da come la interpretate

Ricordate il proverbio francese: “Tout comprendre, c’est tout pardonner.” Traduzione: Comprendere è perdonare. Ciò che Tim ci ha mostrato è che comprendere è anche il primo passo per cambiare. Posso garantirvi che nelle prossime 24 ore, sperimenterete molte emozioni diverse, alcune positive e altre negative. Provate a farci caso, e indagate i pensieri che spiegano e vi incoraggiano a gestire cosa avverrà dopo.

Con grinta e gratitudine,

Angela